Friday, December 9, 2011
Muscas Magheddas
This is the poster of my new upcoming cartoon, Muscas Magheddas.
Coming soon in delirious 2D!
Tuesday, September 14, 2010
Silhouette
This is a pastel I did for the Art Showcase I had in May.
Thursday, September 2, 2010
Devil' Saddle
Wednesday, August 4, 2010
Origins
Monday, August 2, 2010
The Last Tune
Everybody remember how the Pied Piper saved Hamelin from the rat invasion, but somehow the second part of the tale is seldom reminded.
Saturday, July 17, 2010
Graduate Basterd
Wednesday, May 26, 2010
Il Barbiere di Sondrio
Friday, May 21, 2010
No al bavaglio!
Il DDL 1611 in materia di intercettazioni telefoniche continua il suo mai troppo ostacolato percorso attraverso gli organi istituzionali.
Sunday, May 16, 2010
Bondi contro Draquila
A seguire, Bertolaso contro la Mummia e Calderoli contro l'Uomo Nero. Il festival dell'orrore, come ha ironicamente sottolineato il regista Luchetti.
Sappiamo delle recenti esternazioni del Ministro Sandro Bondi, che ha declinato l'invito al Festival di Cannes per dissociarsi dall'ultima fatica cinematografica di Sabina Guzzanti, Draquila.
Il film, ha detto il Ministro, offende l'Italia. Le sue parole si uniscono a quelle del Ministro del Turismo Brambilla, che addirittura minaccia azioni legali; Guido Bertolaso, uno dei protagonisti (?) del film, crede che il nostro paese farà una brutta figura.
Prendendo atto del dispiacere della Francia (Jack Lang, ex Ministro della Cultura ha sottolineato come il Popolo delle Libertà abbia una strana concezione della Libertà), ci si chiede: qual è la novità?
Forse nessuna. I politici e i potenti da sempre temono l'Arte: la coccolano all'occorrenza, poiché sanno che l'Arte è il veicolo con cui accedere all'immortalità (vedi Napoleone), ma la temono quando questa dilaga e rischia di provocare nel popolo qualcosa di inquietante: la riflessione.
Non posso nascondere la mia inquietudine, e non solo per il caso specifico di cui parlo (non ho ancora visto il film della Guzzanti), ma per il tracciato che non posso fare a meno di delineare. C'è una connessione fra il caso Guzzanti, le recenti esternazioni del Premier su Saviano, la querelle fra la Fracci e Alemanno, esplosa platealmente a coronamento di un fischiatissimo intervento del sindaco di Roma al Teatro dell'Opera: è in atto uno scontro fra chi rappresenta artisticamente il nostro paese e chi lo governa.
Le opere d'Arte possono non piacere, le si può criticare, è inutile sottolinearlo. Ma qui il discorso è diverso. Chi critica il Governo viene screditato, viene additato come una calamità, cioè come un soggetto che danneggia il paese. I contorni della vicenda sono spesso sfumati, ma proprio per questo pericolosi.
C'è spazio in questo governo per la Cultura? Ricordo le parole di Berlusconi, che presentando la riforma della scuola superiore accanto al Ministro Gelmini, disse: “abbiamo fatto questa riforma pensando all'impresa”. Non avrebbero dovuto pensare all'istruzione?
Se queste sono le premesse, non c'è da meravigliarsi se il Ministro della Cultura si dissocia da un'opera culturale; ma non saremmo stati più contenti se Bondi si fosse recato a Cannes, avesse rappresentato il nostro paese e avesse anche, perché no, esposto pubblicamente le sue perplessità sul documentario della Guzzanti? E' lecito non condividere l'opinione di un artista, ma è sbagliato considerare l'artista pericoloso solo perché ha un'opinione. Di certo, poi, non abbocchiamo alla licenza retorica utilizzata dal poeta Bondi, che con l'espressione “Draquila offende l'Italia” vuol intendere “Draquila offende il governo Berlusconi”.
Concludo questa riflessione senza sbocchi sottolineando come di questi tempi lo scetticismo sia sempre più osteggiato. Ma non è, lo scetticismo, uno dei pilastri su cui si regge il pensiero moderno?
Tuesday, May 11, 2010
Artèmoda
Tuesday, May 4, 2010
Mosse future
Il Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, è stato travolto da uno scandalo legato alla compravendita di un immobile in zona Colosseo.
La faccenda è tutta da verificare, mentre una parte della stampa e dell'opinione pubblica s'interrogano sulle future mosse del Ministro.
Dimissioni o non dimissioni? Berlusconi, sempre allergico a questa mossa, suggerisce di resistere. Staremo a vedere.
Thursday, April 15, 2010
O Evangelho segundo José Saramago
Some weeks ago, I've read the last page of "O Evangelho segundo Jesus Cristo", by José Saramago.
Sometime is good to be naive and ignorant: I'm 28, and this is my first Saramago book. I knew his fame, but I never red one of his book. So, here come the pure, unexpected joy of being dragged into this narration, complex until the utmost simplicity, as hard as a stony path in Galilee.
And above all a man, his flesh, his blood, his fear, his doubt, his feeling of being a man and at the same time being what other people (and God) want him to be.
José Saramago is funny, harsh, is many things.
He's a great writer for sure.
Wednesday, April 7, 2010
Wednesday, March 31, 2010
Regionali 2010
Poker di uomini e topi, in occasione delle recenti elezioni.
Se siete della Lega: congratulazioni.
Se siete del PDL: attenti a quelli qui sopra.
Se siete dell'IDV: congratulazioni.
Se siete del PD: l'ambulatorio è da quella parte.
Se siete del Movimento 5 Stelle: Bingo!
Se siete dell'UDC: leggete uno o più commenti qua sopra, a seconda dell'alleanza che avete scelto.
Bersani ha detto: "Non è una vittoria, ma non chiamiamola sconfitta". Qualsiasi cosa voglia dire.
Mi soffermerei su un commento di Berlusconi. Il premier, coerentemente con la recente evoluzione 'sentimentale' della sua campagna, ha dichiarato che "l'amore ha vinto sull'invidia e sull'odio, gli elettori ci hanno dato ragione".
Di recente questa parola, "amore", a cui generalmente si associano sensazioni positive, getta su di me una cupa inquietudine, ogni volta che la sento uscir fuori dal tubo catodico.
Prendendo atto del ritorno di illustri cadaveri (Quintiliano e il divino Aristofane, che Talia l'abbia in gloria), l'amore non può e non deve declinarsi in politica.
Un politico viene eletto per avviare riforme, per rimettere in sesto l'economia, a livello locale per sistemare una strada, organizzare gli ospedali. Un politico viene eletto per necessità, non per amore.
Amore e odio non sono categorie nuove in ambito politico: Hitler proclamava l'odio per gli ebrei, Fidel Castro è amato (con alti e bassi) dai cubani. Due esempi per mostrare le deviazioni della politica, nel momento in cui sconfinano nel sentimentalismo.
Se io amo un politico, riuscirò a scavalcare questo sentimento personale nel momento in cui il politico inizierà a sbagliare, ad agire pericolosamente? Avrò la capacità di "punirlo" democraticamente, con il mio voto contrario?
In cabina elettorale, all'amore preferisco una ragionata prudenza.