Wednesday, March 31, 2010

Regionali 2010




Poker di uomini e topi, in occasione delle recenti elezioni.

Se siete della Lega: congratulazioni.

Se siete del PDL: attenti a quelli qui sopra.

Se siete dell'IDV: congratulazioni.

Se siete del PD: l'ambulatorio è da quella parte.

Se siete del Movimento 5 Stelle: Bingo!

Se siete dell'UDC: leggete uno o più commenti qua sopra, a seconda dell'alleanza che avete scelto.

Bersani ha detto: "Non è una vittoria, ma non chiamiamola sconfitta". Qualsiasi cosa voglia dire.

Mi soffermerei su un commento di Berlusconi. Il premier, coerentemente con la recente evoluzione 'sentimentale' della sua campagna, ha dichiarato che "l'amore ha vinto sull'invidia e sull'odio, gli elettori ci hanno dato ragione".
Di recente questa parola, "amore", a cui generalmente si associano sensazioni positive, getta su di me una cupa inquietudine, ogni volta che la sento uscir fuori dal tubo catodico.

Prendendo atto del ritorno di illustri cadaveri (Quintiliano e il divino Aristofane, che Talia l'abbia in gloria), l'amore non può e non deve declinarsi in politica.

Un politico viene eletto per avviare riforme, per rimettere in sesto l'economia, a livello locale per sistemare una strada, organizzare gli ospedali. Un politico viene eletto per necessità, non per amore.
Amore e odio non sono categorie nuove in ambito politico: Hitler proclamava l'odio per gli ebrei, Fidel Castro è amato (con alti e bassi) dai cubani. Due esempi per mostrare le deviazioni della politica, nel momento in cui sconfinano nel sentimentalismo.

Se io amo un politico, riuscirò a scavalcare questo sentimento personale nel momento in cui il politico inizierà a sbagliare, ad agire pericolosamente? Avrò la capacità di "punirlo" democraticamente, con il mio voto contrario?

In cabina elettorale, all'amore preferisco una ragionata prudenza.


Pastels, again and again



Another piece for the Art showcase.

Goya, anyone?

Tuesday, March 30, 2010

Going italian




Il mio primo post in italiano, ora non ho più scuse in caso di errori.

Perché il cambio di lingua? Perché con questo post inauguro un progetto a cui sto lavorando.

I tempi in italia sono drammatici e urgenti, nessuno può sottrarsi ad una riflessione sulla nostra situazione politica, economica e sociale. Ognuno di noi ha il dovere di farlo, con i mezzi che ritiene opportuni e consoni alla propria persona.

Io disegno, e dirò la mia con delle vignette, che ho ribattezzato "Uomini e Topi". Il rimando a Steinbeck e Burns è debole, più forte quello a Disney e Spiegelman: il topo è ormai un segno linguistico complesso, sia per la sua lunga carriera nella Storia che in quella altrettanto ricca nella letteratura e nella cultura popolare, da Esopo ai bestiari medievali fino a Topolino e Maus.

Al topo, maestro nell'arte di arrangiarsi, vero surfista dei tempi in cui vive, spetta il compito di osservare e commentare le vicende del nostro paese. Non garantisco risate, solo riflessioni in armonia con il mio umore.

Vignette italiane e post italiani, per dire la mia sul paese nel quale vivo.

P.S.: riguardo il tema di questa prima vignetta, rivendico con soddisfazione di essere stato uno dei sostenitori di Raiperunanotte con il mio contributo di 2.50 €.

Monday, March 29, 2010

Work in progress - Art Exhibition


Long time no see.

If nothing changes, on April 24 I'll be part of an Art Exhibition in Cagliari. More info coming soon!

Here some details of my pastel pieces. Still working on 'em.

Bye!